La diffusione del Covid-19 e le misure che sono state adottate per contrastarlo hanno provocato una violenta ripercussione sulla crescita economica, tanto che si stima che nel primo trimestre del 2020 la produzione industriale della nostra penisola sia diminuita del 15% , il Pil reale di circa il 5%, mentre la flessione per il secondo trimestre si preannuncia ancora più marcata.
Le esportazioni sono peggiorate a Marzo così come i flussi turistici internazionali. In recessione i servizi e l'industria manifatturiera.
L'occupazione si è contratta in modo significativo e continuerà a peggiorare ulteriormente anche a causa di una parte dei contratti a termine che non verranno rinnovati.
Diverse imprese e/o aziende dopo la fine del lockdown non riapriranno anche perchè non tutte potranno(o vorranno) far ricorso ai prestiti garantiti dallo Stato.
Diciamo le cose come stanno; le banche senza garanzie non anticiperanno un centesimo. Idem dicasi per i prestiti alle famiglie.
La cassa integrazione e i sussidi alla disoccupazione cercheranno di mettere una toppa ad una situazione quanto mai difficile che porterà inevitabilmente ad un ulteriore aumento del debito pubblico.
Siamo di fronte ad una crisi di portata mondiale senza precedenti e la caduta degli indici di borsa ne sono una riprova. Sul futuro recupero gli analisti hanno pareri discordanti sia per stima, sia per portata che per arco temporale ed è palese che nessuna previsione può essere fatta senza aver quantificato prima i danni, ed è chiaro che in un siffatto clima di incertezza l'avversione al rischio resti elevata.
L'inflazione precipita e continuerà a farlo anche in futuro e - accentuata dal crollo dei prezzi petroliferi - porterà inevitabilmente ad una ulteriore riduzione della domanda aggregata.
La BCE, così come tutte le altre banche centrali, sta iniettando ulteriore liquidità nel sistema, oltre a promuovere altre manovre di politica monetaria con lo scopo di sostenere il sistema economico europeo quanto mai provato ; per quel che concerne invece il Patto di Stabilità e Crescita, la Commissione Europea ha predisposto che, nel medio periodo, i paesi dell'eurozona possono non rispettare i vincoli di bilancio.
La durata dell'emergenza sanitaria non la si può prevedere con precisione.
La situazione per l'Italia è quanto mai grave e solo misure di politica economica tempestive ed efficaci potranno ridimensionare, e comunque di poco, uno scenario disastroso.
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Questo è un argomento oggetto di molti dibattiti, specialmente nell'ultimo periodo...ognuno esprime la propria versione a riguardo, ma la più accreditata è certamente quella secondo cui si prospettano tempi ancor più duri e difficili di quanto abbiamo visto finora...
RispondiEliminaL'immissione di liquidità da parte delle banche centrali, è soltanto un palliativo atto a rimandare di poco l'inevitabile ...come affermi tu, Vincenzo, l'unico rimedio efficace ad una situazione del genere, sarebbero dei provvedimenti economici come si deve entro brevissimo tempo...tuttavia lo ritengo difficile da realizzare, in un paese dove a farla da padrone sono superficialità, menefreghismo e interessi personali...
La politica monetaria con tassi prossimi allo zero e sotto zero in alcuni casi, non può più produrre nessun effetto nel medio/lungo periodo. Esiste un'unica alternativa visto che i Consumi(C) e gli Investimenti(I) sono depressi....aumentare la Spesa Pubblica(G) e comunque per vedere i suoi effetti ci vogliono diversi anni
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