Ad oggi la situazione negli Stati Uniti continua a peggiorare, nonostante una leggera flessione di contagiati e deceduti, e sembra che il Covid-19 sia inarrestabile e impietoso e l’Amministrazione Trump che è partita sicuramente in ritardo per arginare il diffondersi del virus si trovi ora in enorme difficoltà.
La caduta a picco nell’ultimo mese dell’occupazione è a dir poco preoccupante.
Solo nel mese di aprile il Bureau of Labor Statistcs of Usa ha rilevato che il tasso di disoccupazione è aumentato del 10.3% , attestandosi quindi ad un 14.7% (precedentemente era al 4.4%), dato più alto dalla seconda guerra mondiale e nettamente superiore al 10% della scorsa crisi finanziaria ed è ormai evidente che le cose in futuro non andranno meglio.
I principali settori industriali e i servizi hanno subito un calo drastico della produzione e della domanda aggregata e la chiusura di moltissime attività predisposta per il contenimento del virus e il calo del prezzo del greggio hanno sicuramente peggiorato uno scenario di per se allarmante.
Attualmente 30 milioni di americani sono senza lavoro e la strada continua ad essere tutta in salita nonostante le considerevoli forze messe in campo dalla Federal Reserve.
Per sostenere il flusso di credito a famiglie e imprese, la Fed continua e continuerà ad acquistare titoli del Tesoro e titoli garantiti da ipoteca residenziale e commerciale per importi necessari e sufficienti per sostenere il regolare funzionamento del credito.
Nelle ultime settimane il risk-on è in aumento ed i mercati finanziari ne hanno tratto immediatamente beneficio grazie al rallentamento dei contagi e dei decessi soprattutto in Asia e in Europa.
Il Nasdaq di par suo gode di ottima salute e sembra sfidare la forza di gravità nonostante i dati peggiorativi inerenti l’economia reale che sono evidenti e sotto gli occhi di tutti - quello finanziario-speculativo invece sembra un mondo a parte, almeno per ora.
Solo nel mese di aprile il Bureau of Labor Statistcs of Usa ha rilevato che il tasso di disoccupazione è aumentato del 10.3% , attestandosi quindi ad un 14.7% (precedentemente era al 4.4%), dato più alto dalla seconda guerra mondiale e nettamente superiore al 10% della scorsa crisi finanziaria ed è ormai evidente che le cose in futuro non andranno meglio.
I principali settori industriali e i servizi hanno subito un calo drastico della produzione e della domanda aggregata e la chiusura di moltissime attività predisposta per il contenimento del virus e il calo del prezzo del greggio hanno sicuramente peggiorato uno scenario di per se allarmante.
Attualmente 30 milioni di americani sono senza lavoro e la strada continua ad essere tutta in salita nonostante le considerevoli forze messe in campo dalla Federal Reserve.
Per sostenere il flusso di credito a famiglie e imprese, la Fed continua e continuerà ad acquistare titoli del Tesoro e titoli garantiti da ipoteca residenziale e commerciale per importi necessari e sufficienti per sostenere il regolare funzionamento del credito.
Nelle ultime settimane il risk-on è in aumento ed i mercati finanziari ne hanno tratto immediatamente beneficio grazie al rallentamento dei contagi e dei decessi soprattutto in Asia e in Europa.
Il Nasdaq di par suo gode di ottima salute e sembra sfidare la forza di gravità nonostante i dati peggiorativi inerenti l’economia reale che sono evidenti e sotto gli occhi di tutti - quello finanziario-speculativo invece sembra un mondo a parte, almeno per ora.
Vogliono farci credere che nulla sia accaduto o quanto meno che tutto ritorni nel giusto binario nel giro di pochi mesi. Non illudetevi, non sarà così.
I danni veri e propri non sono ancora stati quantificati e quando ciò avverrà saranno dolori per tutti.
I danni veri e propri non sono ancora stati quantificati e quando ciò avverrà saranno dolori per tutti.
Le Agenzie di Rating Americane poi non si smentiscono mai, nemmeno in questa occasione. Continuano a scendere in cattedra a dare “voti” a destra e a manca anziché iniziare a contribuire realmente a creare un sistema economico-finanziario migliore, più solido, diverso da questo ormai corrotto e obsoleto.
Continuano a declassare le economie di tutto il mondo quando in un solo mese gli States hanno perso più di 20 milioni di posti di lavoro.
Dire che hanno la faccia di bronzo è dire poco.
Continuano a declassare le economie di tutto il mondo quando in un solo mese gli States hanno perso più di 20 milioni di posti di lavoro.
Dire che hanno la faccia di bronzo è dire poco.
Aspetto con impazienza una loro "autovalutazione", magari positiva, per poi essere smentiti categoricamente per l'ennesima volta dal Mercato (crisi 2008 docet).
Cari amici americani se noi siamo messi male, voi certo non siete messi meglio.
Cari amici americani se noi siamo messi male, voi certo non siete messi meglio.
Mi auguro che un giorno istituzioni, stati, movimenti e organizzazioni di tutto il mondo inizino a lavorare seriamente e con passione per il perseguimento del bene comune e per salvaguardare la dignità di ogni essere umano.
Gli Stati Uniti sono una grande nazione, ma questo non significa che per questo le cose debbano andare sempre bene...anzi, azzarderei il paragone con una azienda di grosse dimensioni: quando gli affari vanno bene, si guadagna bene...ma quando le cose si mettono male, il tutto viene amplificato, quindi di conseguenza le perdite sono cospicue.
RispondiEliminaProvare ad abbindolare le persone convincendole che tutto tornerà alla normalità non serve...è il reale andamento dell'economia con i suoi numeri che comanda...e lo possiamo toccare con mano ogni giorno uscendo di casa e guardandoci attorno nella realtà che ci circonda...questo ci dice come stanno realmente le cose.