Il pacchetto di aiuti di 540 miliardi di €uro annunciato la settimana scorsa dai ministri della finanza della BCE sembra impressionante, ma che questa manovra possa essere insufficiente e fallimentare non è improbabile a causa dell'assenza di coordinamento e di solidarietà tra i paesi membri della comunità oltre che alle parziali forze messe in campo.
Secondo la previsione degli analisti il calo del PIL nel 2020 è stimato intorno al 10% con un aumento della disoccupazione del 4% e con un forte aumento dei disavanzi fiscali di oltre il 10% .
Questi numeri come si può immaginare destano molta preoccupazione soprattutto se si pensa che la produzione potrebbe ritornare a livelli precrisi non prima del 2022-23.
Andiamo a vedere più da vicino come è composto il pacchetto della BCE :
° 240 miliardi di €uro di prestiti ai paesi membri con il meccanismo di stabilità(MES) per spese sanitarie a condizioni agevolate;
° 100 miliardi di €uro per finanziare i piani di disoccupazione;
° 25miliardi in più all' European Investment Bank.
Le misure adottate dalla BCE sono davvero irrisorie se non addirittura ridicole rispetto alla portata della crisi.
Il meccanismo del Mes prevede che i paesi membri possono prendere solo il 2% del rispettivo Pil e i 100 miliardi di euro stanziati per la disoccupazione sono meno dell'1% del Pil dell'Eurozona,praticamente una elemosina.
Inoltre il Mes appesantirà non di poco i disavanzi fiscali nazionali di chi ne farà richiesta.
E' opportuno ricordare che i soldi stanziati dalla Commissione €uropea sono strumenti di finanziamento e non di trasferimento e dunque andranno ad aumentare ulteriormente il livello del deficit dei paesi richiedenti e oltre ad aumentare il divario tra i paesi "più virtuosi" e "meno virtuosi", alimentando così un' euroscetticismo sempre più imperante soprattutto in Italia e Spagna.
E' bene che la BCE si svegli una volta per tutte poichè sta facendo solo ciò che è necessario per stabilizzare il sistema,ma certamente non sta facendo abbastanza.
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